stadio olimpico

La 25^ giornata di Serie A arriva dopo la ripresa delle coppe europee ed è il primo dei tanti weekend, da qui a fine stagione,  che vedranno le nostre squadre reduci dalle fatiche europee, con tutte le incognite e le necessità di ruotare gli uomini in rosa che saranno un nuovo assillo per i mister delle squadre che vi sono impegnate.

Torino-Lecce venerdì 16 febbraio ore 19 [in tv su DAZN]

Il primo match della giornata vedrà impegnate all’Olimpico Grande Torino i granata e i salentini. Il Torino arriva da due deludenti pareggi, contro squadre di bassa classifica (Salernitana e Sassuolo) che hanno spento un po’ d’entusiasmo in casa piemontese. La zona Europa, che lo stesso mister Juric ha dichiarato essere l’obiettivo stagionale, prodromico alla sua permanenza sotto la Mole, si è ora allontanata, anche se le speranze restano ancora vive. Quattro punti dal settimo posto sono pochi ma, nello stesso tempo tanti, vista la concorrenza esasperata che c’è in quella zona della classifica. La certezza è la puntualità sotto rete di Zapata, il resto dovranno farlo però gli altri.

Il Lecce è reduce dalla scoppola del Dall’Ara, dove, a parte cinque minuti a metà del primo tempo, la squadra di D’Aversa è stata dominata in lungo e in largo dal Bologna. Nulla di compromesso per carità, la distanza dalla zona pericolosa resta confortante, ma se cinque punti di vantaggio restano un buon viatico sulla strada per la salvezza, fanno un po’ preoccupare le  quattro sconfitte nelle ultime cinque uscite, con l’unico acuto della rocambolesca vittoria contro la Fiorentina. Quatto gol fatti e dodici subiti parlano di problemi di equilibrio tra fase offensiva e difensiva che, con squadre più attrezzate, possono costare parecchio. 

Inter-Salernitana venerdì 16 febbraio ore 21 [in tv su DAZN/SKY]

L’Inter, dopo  il successo contro la Roma, si ritrova in vetta più convinta e più sola che mai, con ben sette punti di vantaggio sulla Juventus ed una partita da recuperare. I ragazzi di Simone Inzaghi hanno dimostrato ancora una volta una compattezza ed un’organizzazione ineccepibili,  oltre che una tenuta mentale di ferro. All’Olimpico, sotto di un gol all’intervallo, hanno poi messo all’angolo i giallorossi demolendoli gol dopo gol. La settimana prossima riprenderà la Champions  e i nerazzurri potranno permettersi contro i granata un robusto turnover in preparazione alla impegnativa sfida contro l’Atletico Madrid dell’ex Simeone, in cui partono comunque leggermente favoriti.

La sconfitta interna, maturata nel finale, contro l’Empoli ha decretato il licenziamento di Pippo Inzaghi, lasciando la Salernitana all’ultimo posto, staccata di ben sette punti dal Sassuolo. Le scuse di Walter Sabatini rivolte all’ex  mister sono state mediaticamente convincenti, ma sostanzialmente superflue. Il mercato di riparazione ha portato sì tanti nuovi giocatori, molti di nome (Boateng e Manolas), ma forse  già fuori sulla via del pensionamento. La squadra era mal assemblata già quest’estate, come dimostra un cammino avaro di soddisfazioni, e non pare certo migliorata ora. A Liverani spetta ora  il ‘miracolo’ di salvare i campani e ho usato quel termine in luogo dell’altrimenti corretto ‘compito’, perché tale sarebbe la salvezza, per come stanno ora le cose. 

Napoli-Genoa sabato 17 febbraio ore 15 [in tv su DAZN]

Lo scontro del Maradona dovrà dirci qualcosa in più sulle legittime aspettative del Napoli di inserirsi nella lotta per il quarto posto. A San Siro gli azzurri hanno balbettato nel primo tempo, prima di cambiare registro nel secondo tempo, grazie ai cambi, arrivando a sfiorare il pari in più d’un’occasione. Mazzarri ce la sta mettendo tutta,  ma manca sempre qualcosa, a livello tattico e mentale, per permettere al Napoli di ritornare sugli standard attesi, 27 punti in meno rispetto allo scorso anno sono davvero troppi. Il ritorno di Osimhen dalla Coppa d’Africa aiuterà senz’altro, ma basterà?

Il Genoa ha visto fermarsi a otto la sua striscia di risultati utili consecutivi, ma l’Atalanta di questi tempi è forse la squadra più in forma del campionato. L’1-4 non deve comunque ingannare perché le ultime due reti degli orobici sono arrivate nel mega-recupero. I ragazzi di Gilardino, fin qui, sono andati oltre le più rosee aspettative, a 29 punti con 10 lunghezze di vantaggio sull’Hellas, la pratica salvezza dovrebbe essere già archiviata, ma mai distrarsi. Di certo i liguri saranno un banco di prova tutt’altro che abbordabile, per le ambizioni Champions dei partenopei.

Hellas Verona-Juventus sabato 17 febbraio ore 18 [in tv su DAZN]

Al Bentegodi va in scena un classico testa-coda tra la terz’ultima e la seconda in classifica. L’Hellas ha conquistato un punto molto prezioso a Monza, che tiene ancora vive le speranze di salvezza. Con due punti conquistati nelle ultime quattro uscite la situazione resta critica, ma la distanza dal Sassuolo è di appena un punto. Il vero problema è per Baroni quello di mettere insieme, in pochissimo tempo, una compagine competitiva, dopo che nel mercato di riparazione è stato privato di più di metà squadra. Sono arrivati tanti sconosciuti di belle speranze, dalle più disparate provenienze ed esperienze, farli giocare con organizzazione e schemi, nelle difficoltà, sembra però un’impresa quasi titanica.. Fin qui, con le grandi, gli scaligeri hanno sempre perso ma con grandissime recriminazioni, vedremo questa volta come andrà a finire.

Quella che arriva in Veneto è una Juventus ferita e confusa, che è nel suo peggior momento, come certificano le due sconfitte contro Inter e Udinese, arrivate dopo il pareggio interno contro l’Empoli. Per la prima volta in stagione Allegri si trova a dover ricompattare e dare motivazioni ad una squadra che aveva fin qui volato sulle ali dell’entusiasmo, convinta dai media e dall’ambiente di essere la degna contendente, per il titolo, dell’Inter. In realtà non era così prima, e a maggior ragione adesso, la Juventus è una buona squadra, con tanti uomini d’esperienza ed alcuni giovani interessanti, ma non è affatto una corazzata in grado di misurarsi con i nerazzurri su 38 partite. Quest’anno al mister si richiede l’approdo in Champions e, per quello, la classifica sorride eccome, adesso si potrà però pesare la tenuta mentale dei bianconeri nelle difficoltà.

Atalanta-Sassuolo sabato 17 febbraio ore 20.45 [in tv su DAZN/SKY]

Sulla carta non dovrebbe esserci partita, tanta è la differenza  in classifica e nel mood tra le due squadre. L’Atalanta arriva da un pareggio e sei vittorie di cui quattro consecutive. A 42 punti il quarto posto  è saldamente nelle mani degli uomini di Gasperini, che vantano tre punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, il Bologna. La stella del momento è De Ketelaere che, dopo i mugugni e la tristezza dell’annata precedente al Milan, sembra essere tornato quello di Bruges, o forse anche meglio perché la cura del Gasp lo ha rafforzato sia tatticamente che atleticamente, il gol di Marassi è stata davvero una perla, ma è il suo apporto alla manovra degli orobici che ne fa ora uno degli uomini-guida della Dea. Prima che ricomincino le coppe europee i nerazzurri cercheranno di mettere altro fieno in cascina, stando attenti a non snobbare gli avversari però.

Di tutt’altro segno è invece la parabola del Sassuolo che occupa, tristemente, il quart’ultimo posto in classifica con una sola lunghezza di vantaggio sull’Hellas. Dionisi ora rischia davvero la panchina, soprattutto se dovesse arrivare un’altra sconfitta, del resto il trend del periodo è terribile, 8 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria (con la Fiorentina) nelle ultime 11 uscite sono un ritmo da retrocessione. Se Berardi non rientrerà presto le cose potrebbero peggiorare ancora e, si sa, quando non si parte per salvarsi, difficilmente si riesce poi a farlo, se si viene coinvolti nella lotta per la salvezza. Il pareggio interno contro il Torino è stato il classico brodino che ha mosso la classifica ma non ha risolto alcun problema.

Lazio-Bologna domenica 18 febbraio ore 12.30 [in tv su DAZN/SKY]

Il lunch-match della domenica è forse la partita più importante della giornata. La Lazio, dopo la battuta d’arresto contro l’Atalanta, è tornata al successo in quel di Cagliari, un 3-1 che ha registrato la duecentesima rete di Immobile in Serie A. Sarri, se ancora non ha tra le sue mani una squadra che  traduce in campo la sua filosofia, ha almeno recuperato la falsa partenza di inizio stagione grazie ad una striscia positiva che ha portato 19 punti nelle ultime 8 partite. I biancocelesti, sconfitti all’andata dai felsinei per 1-0, distano da loro appena 2 punti, cinque dal quarto posto occupato dall’Atalanta. La Lazio è reduce dalla partita di Champions con il Bayern, vinta grazie ad un rigore realizzato dal ‘solito’ Immobile, ma, visto che il Bologna ha recuperato il match con la Fiorentina, almeno fisicamente non dovrebbero esserci vantaggio per nessuna delle due sfidanti. Quanto al gioco invece vedremo.

Dopo la crisi post-natalizia in cui il Bologna aveva raccolto due sconfitte e un pareggio, i ragazzi di Thiago Motta hanno ripreso la loro corsa a marce altissime e così, dopo il rocambolesco e prestigioso pari di San Siro contro il Milan, sono arrivate le due goleade interne contro Sassuolo e Lecce. I felsinei, dopo gli innesti di gennaio (subito in gol al debutto Odgaard) sembrano attrezzati per reggere fino in fondo in una contesa che vede impegnate le squadre più attrezzate del campionato. Il quarto posto, anche se con una partita in più, è stato recuperato, non perdere a Roma contro la Lazio manterrebbe a distanza i biancocelesti e conferirebbe ulteriore autostima ai rossoblu. Zirkzee, contro i salentini, è uscito imbronciato dopo un’ora di gioco, ma, nel recupero di mercoledì, ha dispensato le solite perle che hanno aiutato il Bologna a superare la Fiorentina, grazie ai gol di Orsolini e Odgaard, illuminando, letteralmente, il Dall’Ara.

Empoli-Fiorentina domenica 18 febbraio ore 15 [in tv su DAZN]

Il Castellani ospiterà il derby toscano tra Empoli e Fiorentina. Gli azzurri, che vinsero a sorpresa all’andata, sono reduci da 8 punti nelle ultime 4 partite e, con Nicola in panchina, sembrano essersi ricompattati e paiono ora sulla buona strada per competere per la salvezza. La rosa giovane, ma competitiva, pur avendo perso Baldanzi, ceduto alla Roma, sembra avere le risorse giuste per raggiungere un obiettivo che, solo un mese fa, pareva utopia. I derby sono partite difficilmente pronosticabili, forse anche un punto andrebbe bene ai padroni di casa, ma pretendere il massimo non è peccato.

La Fiorentina, di contro, grazie alla manita inflitta al Frosinone, è tornata in sella, dopo un periodo grigio che aveva visto i viola conquistare appena un punto in quattro giornate. Il quarto posto è stato così perso e dista ora cinque punti. Mercoledì, nel recupero contro il Bologna, è arrivata una sconfitta netta, ben oltre il risultato di 2-0. La Fiorentina ha da affrontare a breve la ripresa della Confederation Cup e, poi, le semifinali di Coppa Italia, ed il mister Italiano dovrà gestire bene il turnover per non perdere ulteriore terreno in campionato, lasciandosi sfuggire il treno per l’Europa.  

Udinese-Cagliari domenica 18 febbraio ore 15 [in tv su DAZN]

Partita della verità per l’Udinese, che dopo la sorprendente vittoria dell’Allianz Stadium contro la Juventus, si è tirata momentaneamente fuori dalla zona retrocessione mettendo 4 punti tra sé e l’Hellas. La rete di Giannetti ha rappresentato una sorta di catarsi dopo le tante vittorie gettate alle ortiche  nei finali di partita, semmai la cosa che stona è che si tratta appena della terza vittoria in campionato, ottenute tra l’altro contro la seconda, la terza e la quinta della classifica. Battere il Cagliari, che arranca a 18 punti, vorrebbe mettere un bel cuscinetto di sicurezza rispetto alla zona a rischio e poter giocare con maggiore tranquillità. Cioffi è un buon allenatore e la rosa a sua disposizione è tutt’altro che scarsa.

Discorso assai diverso invece per il Cagliari, che, dopo un periodo che sembrava aver indirizzato nei binari giusti la stagione, culminato con il successo ai danni del Bologna, si è infilato in un buco nero di 4 sconfitte consecutive. Se per un po’ anche le dirette concorrenti avevano seguito la stessa china, ora invece stanno iniziando ad allontanarsi pericolosamente. Ranieri è uno dei guru mondiali della panchina, ma trovare le chiavi giuste per uscire da questa situazione non è così facile come la bontà della rosa farebbe ipotizzare. La situazione non è ancora disperata, del resto il Sassuolo, quart’ultimo, dista appena due lunghezze, ma i punti bisogna iniziare a farli, e presto, oltre che molti, ad iniziare magari proprio da Udine, coinvolgendo di nuovo anche i friulani nella lotta.

Frosinone-Roma domenica 18 febbraio ore 18 [in tv su DAZN]

Nove sconfitte, un pari ed una sola vittoria nelle ultime 11 uscite sono un bottino ben magro per il Frosinone, che arriva dal 5-1 subito con la Fiorentina. L’unica nota lieta, al momento, per Di Francesco è la classifica, che riporta 23 alla casella dei punti, quattro in più dell’Hellas terz’ultimo. La rosa ha individualità di spicco, il gioco proposto è coraggioso ed offensivo, l’equilibrio tra i reparti lascia però molto a desiderare e la difesa fa spesso acqua da tutte le parti, come testimoniano i 49 gol subiti, che ne fanno la peggior difesa del campionato. Un punto sarebbe già  da festeggiare, perdere sarebbe da pronostico, ma renderebbe le prossime partite molto delicate, facendo iniziare a scricchiolare la panchina.

La Roma di De Rossi, dopo tre vittorie consecutive è crollata nel secondo tempo della sfida interna contro l’Inter. Per 45’ i giallorossi avevano deliziato il proprio pubblico grazie al pressing alto, all’aggressione in ogni zona del camp e alle ripartenze manovrate, peccato che, andati in riserva, siano stati poi asfaltati dalla rimonta nerazzurra. Restano i rimpianti per le due colossali occasioni fallite da Lukaku, ma, rispetto ai tempi cupi dell’ultimo Mourinho, si stanno vedendo cose nuove e interessanti. Il quarto posto dista 4 punti, crederci non costa nulla e vincere allo Stirpe dovrebbe essere alla portata dei capitolini. Intanto, nel play-off di andata di Europa League, è arrivato un confortante e prezioso pareggio esterno per 1-1 con Lukaku tornato finalmente al gol.

Monza-Milan domenica 18 febbraio ore 20.45 [in tv su DAZN]

Nelle ultime cinque uscite il Monza ha raccolto due sconfitte, una vittoria e due pareggi, due 0-0 nelle sfide contro Udinese ed Hellas. La sensazione è quella di una squadra sazia, che, non avendo problemi di classifica, dall’alto dei suoi 30 punti, si trovi in una terra di mezzo, equidistante sia dalla zona salvezza che dalla zona Europa. Ultimamente si sono registrati anche dei problemi in zona gol con solo 2 reti realizzate negli ultimi 450 minuti. Palladino ha fatto un ottimo lavoro, ma, motivare una squadra senza apparenti obiettivi, oltre quello di ben figurare, non è facilissimo. Una scossa, in questo senso, potrebbe forse darla l’aria da derby che si respirerà domenica sera all’U-Power Stadium.

Il Milan, invece, negli ultimi due mesi ha tenuto praticamente il ritmo dell’Inter, dalla rocambolesca sconfitta di Bergamo, maturato nel recupero, ha infatti raccolto sette vittorie e due pareggi che gli valgono ora il terzo posto ad una sola lunghezza dalla Juventus. La squadra, non più falcidiata da nuovi e numerosi infortuni muscolari, ha ripreso a correre come in avvio di stagione. Tra qualche domenica dovrebbero iniziare a rientrare finalmente i centrali lungodegenti, anche se bisogna riconoscere che, finora, la coppia Kjaer-Gabbia ha dato il suo importante contributo. Nella vittoria per 1-0 contro il Napoli è arrivato per Maignan un clean-sheet che mancava dalla vittoria contro l’Empoli del 7 gennaio. La fase offensiva funziona molto meglio, tanto che i rossoneri vantano il secondo miglior attacco del campionato, certo se Leao, oltre a tenere sempre sul chi vive le difese avversarie, realizzasse qualche rete in più, male non farebbe. Nell’andata del play-off di Europa League contro il Rennes è arrivato un 3-0 convincente e in linea con l’ottimo momento dei rossoneri che, oltre alla doppietta di testa di Loftus-Cheek, hanno rivisto andare in rete anche Leao.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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