La sedicesima giornata di Serie A, in attesa della super sfida dell’Olimpico di stasera tra Lazio ed Inter, ha visto il consolidamento della posizione delle due battistrada, Atalanta e Napoli.
Gli orobici, impegnati a Cagliari, sono parsi meno brillanto del solito, il primo tempo li ha visti infatti rimanere in partita solo grazie a Carnesecchi che ha sfoderato almeno quattro parate miracolose. Il cambio del tridente dopo l’intervallo ha rimesso in carreggiata i nerazzurri che sono tornati i soliti, propositivi e dominanti, e con Zaniolo hanno sbloccato il risultato e fatto così loro l’intera posta. Gasperini ha forse visto fare alla sua squadra un altro step, vincere, comunque, anche le partite ‘sporche’, riesce solo alle grandi squadre e l’Atalanta adesso lo è senz’altro. Da stigmatizzare solo l’atteggiamento sopra le righe di Zaniolo dopo il gol, in polemica con il mondo, non si sa perché.
Vince in rimonta invece il Napoli che, dopo un opaco primo tempo, terminato sotto di un gol, nella ripresa, trascinato da Neres, si ritrova e ribalta i friulani con un corroborante 3-1 avviato dal sesto gol stagionate di Lukaku. La squadra di Conte, dopo il doppio ko con la Lazio, poteva correre il rischio di perdersi, invece i partenopei mantengono la rotta e ripartono all’inseguimento del galeone atalantino.
Cade invece, dopo otto vittorie di fila, la Fiorentina nel sentitissimo derby dell’Appennino al Dall’Ara. Primo tempo equilibrato con i viola che giocano ai loro livelli e si rendono pericolosi in un paio di circostanze. Ripresa a senso unico con il Bologna che domina in lungo ed in largo creando mezza dozzina di palle gol. Dolo il palo e un paio di prodigiosi interventi di De Gea ritardano il meritato vantaggio che arriva al 59’ grazie al terzo gol in campionato di Odgaard, uno dei migliori in campo. Italiano batte quindi il suo recente passato ed esulta, secondo Pradè in modo esagerato ed irriguardoso, offendendo, a suo dire, il suo passato… Felsinei che si rilanciano in ottica Europa e viola che si fermano dopo un lunghissimo periodo di vittorie.
Delude ancora la Juventus che, al cospetto del derelitto Venezia, riesce nell’impresa di pareggiare ancora, dopo l’iniziale vantaggio di Gatti, riuscendo ad acciuffare il pari con Vlahovic al 93’, su calcio di rigore. Decimo pareggio in campionato per i bianconeri e violenta contestazione della curva a fine partita, inviperita con il non gioco e gli scarsi risultati che Motta sta portando a casa. Il Mister sta facendo molto peggio di Allegri e questo è un bel dire.
Altra squadra in profonda crisi emotiva è anche il Milan, che non va oltre lo 0-0 interno con il Genoa di Vieira che mantiene la sua imbattibilità sulla panchina del grifone. Nella notte della festa dei 125 anni dei rossoneri, con tante leggende del glorioso passato invitate a presenziare l’evento, i rossoneri balbettano gioco, senza troppa convinzione e determinazione. Fonseca si affida a Liberali e Gimenez, con Theo in panchina, ma solo nel finale, con il neo-entrato Morata, falliscono due clamorose occasioni. Il finale è un lungo coro di contestazione per una squadra senza nerbo e che non riesce a fare lo step di crescita necessario a lottare per un posto in Champions.
Dopo settimane di attesa è tornato al successo il Torino che espugna il Castellani con una prodezza balistica di Che Adams al 70’. La partita è stata equilibrata ma i granata si sono comunque fatti preferire al cospetto di un Empoli forse meno cattivo e determinato dopo la vittoriosa goleada del Bentegodi nel turno precedente.
Vittoria di capitale importanza quella ottenuta dall’Hellas a Parma. I ragazzi di Zanetti, dato ormai da tutti esonerato, sono invece riusciti ad espugnare il Tardini con una gara coraggiosa e volitiva che li mantiene in linea di galleggiamento, allontanando per ora i fantasmi. Male invece la squadra di Pecchia che nel giorno, sulla carta, più facile deludono su tutta la linea.
Dopo la caduta di Roma si riprende il Lecce che prevale nello scontro diretto contro il Monza a coronamento di un partita equilibrata e ben giocata da entrambe, con un rigore parato da Turati e due prima assegnati e poi tolti al Var. Per Nesta si fa dura, anche se Galliani a fine partita lo ha confermato.
Vittoria di capitale importanza anche quella ottenuta dal Como, che, dopo un match tirato e di dominio quasi totale con Svilar assoluto protagonista con le sue straordinarie parate, prevale nel recupero grazie ai gol di Gabrielloni e Nico Paz. Tre punti d’oro per i ragazzi di Fabregas, una nuova, imperdonabile, caduta per i giallorossi di Ranieri che dunque non erano guariti come pareva.