Lo chiamavano Fabio Luiz quando giocava a pallone da bambino, ora è conosciuto come Fabio Carille, attuale allenatore del Corinthians. Fabio nasce a San Paolo il 26 settembre del 1973 e vive nella città che ha dato i natali ad Ayrton Senna fino all’età di dodici anni.
Papà Joaquim nel 1985, dopo anni di duro lavoro in una ditta di Vila Prudente, il quartiere in cui viveva con la sua famiglia a San Paolo, decide di spostarsi nel nord dello stato paulista, a circa 340 chilometri di distanza dalla città in cui aveva vissuto fino a quel momento. Per Fabio quel cambiamento fu un duro colpo da assorbire. Lasciava dietro la sua passione smisurata per il calcio, i suoi amici e il suo Corinthians. Ne era tifoso fino al midollo, indossava la maglia della sua squadra del cuore quasi in ogni momento della sua giornata. A sei anni aveva iniziato a giocare a calcio e quando, durante un Natale, Joaquim si presentò a casa con una pista di macchine telecomandate, ci fu solo indifferenza da parte del figlio. Fabio desiderava una palla, solo e soltanto con quella era felice.
Ma con il trasloco a Sertãozinho la vita del dodicenne Fabio cambia drasticamente. Il calcio non l’abbandona: trova un posto nella squadra del paese giocando prima a calcio a 5 e poi passando al tradizionale campo da calcio, ma le sue giornate non erano più scandite solo dal pallone. Nella sua nuova città impiegava il suo tempo principalmente nello studio, diplomandosi in meccanica industriale e guadagnava i suoi primi soldi lavorando come fattorino in un negozio di materiali da costruzione.
Non era un ragazzo con la testa tra le nuvole, sapeva quel che voleva Fabio e il campo rispecchiava esattamente il suo umile carattere. Un fenomeno non lo è mai stato con la palla tra i piedi, veniva impiegato come terzino sinistro e giocava con la semplicità di un veterano nonostante la giovane età. L’esordio con la prima squadra arriva nel 1992 ed è questo uno dei momenti più importanti della sua vita, poiché da questo momento in poi non lascerà mai più il calcio.
Nel 1995 passa anche dal suo amato Corinthians per un breve periodo, ma non gioca neanche una partita. Ha più fortuna a Coritiba l’anno successivo, dove condivide il campo con Cuca – attuale tecnico del Palmeiras – e con Pacequinho. Il 1996 è decisamente il suo anno: si sposa con Marina nella città di Jau da cui poi avrà due figlie. Sempre lo stesso anno gioca il Clube Paraná con cui vince il campionato Paranaense. È l’apice massimo della sua carriera, che poi si dividerà tra le squadre meno blasonate dello stato paulista. Conclude la sua avventura da calciatore con il Gremio Baurieri, dove inizia quella da ausiliare tecnico.
Nel 2009 torna a bussare alla porta di casa il Corinthians. È Mano Menezes a chiudere esplicitamente di lui e portarlo nel suo staff tecnico. Vincono il campionato Paulista nel 2009 e ottengono una striscia di 25 partite senza sconfitta. Dopo l’esonero del tecnico che lo ha voluto nel Timão, Fabio Carille è diventato anche l’assistente di altri allenatori, tra questi Tite, Cristovao Borges e Oswaldo de Oliveira, con cui vince diversi titoli e sedendosi sulla poltrona principale della panchina una decina di volte come scelta interna dopo degli esoneri o delle dimissioni. Cosa accaduta anche nel 2016. Nel 2017, dunque, la dirigenza del Corinthians decide di affidargli definitivamente la prima squadra. Nella prima parte dell’anno vince a sorpresa il campionato Paulista e nel Brasileirão il suo Corinthians è il migliore di sempre.
Nel girone d’andata del campionato brasiliano il Corinthians si è dimostrato solido ed organizzato. È quasi maniacale la preparazione della partita, e i dettagli su cui lavora ogni settimana con i propri ragazzi rendono Fabio Carille il miglior tecnico brasiliano del momento. La gloria però non lo ha cambiato: non ha un profilo Facebook e non utilizza Whatsapp per comunicare, e il suo carattere gli permette di ascoltare i suoi assistenti che sono preziosissimi nel suo lavoro da allenatore. E non è un caso se tutti i suoi calciatori lo rispettano e lo ascoltano.
Il Corinthians di Fabio Carille ha infranto decine di record: ha allungato la striscia positiva a 34 partite senza subire alcuna sconfitta, che è il miglior risultato di sempre nella storia del club. Nelle 19 di campionato non ha mai perso, ha segnato 32 volte e ha subito solo 9 reti. Sono numeri di una squadra che funziona e che ha nel proprio spirito l’umiltà e il sacrificio di chi si siede in panchina.