In un “Massimino” gremito e ribollente di passione, l’Avellino mette a segno un colpo pesantissimo e lancia un messaggio chiaro al campionato: i lupi vogliono il primo posto e non hanno alcuna intenzione di mollare. Finisce 2-1 per gli ospiti una gara tirata, nervosa e vibrante fino all’ultimo secondo. Il protagonista? Non è stato Facundo Lescano – a lungo corteggiato dal Catania la scorsa estate prima che la trattativa finisse in stand-by – ma Cosimo Patierno, a secco da sette giornate, che si scrolla di dosso la polvere e con una doppietta ribalta l’iniziale vantaggio etneo, mandando in estasi i tifosi irpini accorsi in Sicilia.
Partenza da incubo per i biancoverdi. Bastano sette minuti ai padroni di casa per colpire: Lunetta sfrutta un buco difensivo e con un rasoterra preciso trafigge Ghidotti. Il “Massimino” esplode di gioia, ma la risposta dell’Avellino è immediata. Al 12’, Patierno riceve palla al limite, si gira con eleganza e scarica un sinistro violento sotto l’incrocio: un gol da cineteca che rimette tutto in parità.
Il Catania prova a reagire, sospinto da un pubblico caldo e generoso, ma l’Avellino è squadra vera: compatta, cinica, esperta. Spezzetta il ritmo, addormenta il gioco, mantiene il controllo con la lucidità di chi sa come si vincono i campionati. Nella ripresa, dopo un lungo duello a centrocampo, arriva il colpo del ko. Al 61’, Cancellotti sfonda sulla fascia destra, salta due uomini e mette al centro un pallone perfetto per Patierno, che si fa trovare pronto e non sbaglia. Doppietta personale e sorpasso Avellino.
Il forcing finale dei rossazzurri è generoso ma sterile. Cross, mischie, punizioni: la retroguardia irpina tiene botta con ordine e sacrificio. Al triplice fischio è festa grande per Biancolino e i suoi uomini, che si tengono stretto il primo posto e guardano tutti dall’alto.
Applausi per il Catania nonostante la sconfitta, ma la differenza l’ha fatta l’attacco. Se da una parte l’Avellino ha potuto contare su un reparto offensivo di assoluto livello, con alternative di spessore sia in campo che in panchina, dall’altra i rossazzurri hanno pagato a caro prezzo l’assenza di soluzioni davanti. L’unico attaccante davvero pericoloso a disposizione era Inglese, entrato nell’ultima mezz’ora dopo un lungo stop per infortunio, ma apparso lontano dalla forma migliore e mai realmente in grado di impensierire la retroguardia irpina. Ora, per gli etnei, l’obiettivo diventa difendere il quinto posto per garantirsi un cammino meno impervio nei playoff di Serie C. Ma servirà ben altro spirito.
TABELLINO
CATANIA-AVELLINO 1-2
CATANIA (3-4-2-1): Dini; Ierardi, Di Gennaro, Celli; Raimo (79′ Quaini), De Rose (C) (79′ Frisenna), Di Tacchio (VC), Anastasio (69′ Stoppa); Jimenez (79′ Dalmonte), Lunetta; De Paoli (61′ Inglese).
A disp. di Toscano: Farroni, Butano, Del Fabro, Allegretto, Gega, Forti, Sturaro, Montalto.
AVELLINO (4-3-1-2): Iannarilli; Cancellotti, Rigione (VC), Enrici, Cagnano; Armellino (C) (73′ Palumbo), Palmiero (90’+2 Mutanda), Sounas; D’Ausilio (33′ Russo); Patierno, Lescano (73′ Panico).
A disp. di Biancolino: Pizzella, Marson, Todisco, Cionek, Manzi, Frascatore, Tribuzzi, Arzillo, Zuberek, Campanile, Panico.
ARBITRO: Claudio Giuseppe Allegretta (Molfetta)
Assistenti: Luca Landoni (Trento) e Matteo Taverna (Bergamo)
Quarto ufficiale: Antonio Di Reda (Molfetta)
AMMONITI: Palmiero, Toscano, Quaini, Ierardi, Di Tacchio, Patierno, Russo, Cagnano
MARCATORI: 7′ Lunetta, 12′ Patierno, 61′ Patierno
NOTE: 6′ di recupero s.t.; 4′ di recupero p.t.